COMITATO TERRITORIALE C.S.I. DI IMOLA
17 marzo 2022

Accademia della Spada: Di Marco mostruoso a Winterthur, 15° posto in coppa del mondo!

«Mi sento competitivo a livelli altissimi. Prossimi obiettivi? Punto a mondiali e Olimpiadi»

Intervista a Fabrizio Di Marco, schermidore dell'Accademia della Spada, reduce dall'ottimo risultato ottenuto in coppa del mondo

Nella foto: Fabrizio Di Marco insieme al suo maestro Michele Mazzetti alla coppa del mondo under 20 di Winterthur, in Svizzera

 

Fabrizio Di Marco, commentiamo insieme il risultato che, alla fine del mese scorso, hai ottenuto alla coppa del mondo under 20 di Winterthur, in Svizzera, prendendo spunto da alcune considerazioni del tuo maestro, Michele Mazzetti. Ormai vi conoscete e lavorate insieme da diversi anni all’Accademia della Spada.

Sì, ho iniziato a fare scherma 12-13 anni fa; io e Michele ci siamo conosciuti al Circolo Scherma Imola e da allora abbiamo sempre lavorato insieme. Oltre ad essere un maestro molto formato è una persona dalla mentalità aperta ed è sempre pronto ad ascoltare le mie idee; ci sa fare con i giovani.

 

Ti sei piazzato al 15° posto su circa 200 partecipanti: in particolare, secondo Michele, ti sei distinto in modo particolare nei 32esimi di finale, dove ha affrontato Salm, tra i primi 10 del ranking mondiale: «Ha tirato veramente bene e lo ha battuto 15 a 6. Mostruoso». Quanto ti gratificano le parole del tuo maestro?

Sono molto severo con me stesso e cerco sempre di trovare le cose che non vanno bene anche quando vinco: i complimenti di Michele mi gratificano e mi alleggeriscono un po’.

 

Quanto conta, in una gara, conoscere il proprio avversario?

L’ideale sarebbe conoscerlo, ma non troppo: se tu lo conosci, infatti, significa che anche lui conosce te, per cui tu sai i suoi punti deboli, certo, ma lui conosce i tuoi. È un’arma a doppio taglio.

 

Agli ottavi, poi, sei stato battuto alla priorità – ovvero nel minuto supplementare che viene concesso quando i tre tempi regolamentari terminano pari – dallo svizzero Brochard, campione europeo under 20 in carica. Il risultato, chiaramente, è molto positivo, stiamo parlando di un 15° posto mondiale, ma il rimpianto è grande: se fossi riuscito, infatti, a classificarti tra i primi otto della competizione, ti saresti aggiudicato un posto per i prossimi campionati mondiali under 20 di Dubai. Come sei riuscito a metabolizzare questa eliminazione?

Il mio obiettivo era arrivare tra i primi otto e non ci sono riuscito per un soffio, c’è molta amarezza per la sconfitta ma so di aver tirato bene. Questo 15° posto non mi preclude automaticamente la possibilità di andare a Dubai, c’è ancora un piccolo margine di speranza. Nell’ultimo anno ho avuto una crescita enorme e, per la prima volta, mi sento competitivo a livello mondiale. Avere la consapevolezza di poter vincere mi dà fiducia per il futuro, lavorerò più duramente per riuscire a mantenere e migliorare il mio livello.

 

Quali sono i tuoi obiettivi in questo 2022?

Presto parteciperò ad altre gare: proverò a vincere i campionati italiani giovani (under 20) e punto ad un buon piazzamento ai prossimi assoluti nazionali.

 

A 19 anni sei un sognatore o preferisci rimanere con i piedi per terra?

Penso che sia sbagliato porsi dei limiti. Se manterrò la voglia e la passione che ho adesso lotterò sicuramente per raggiungere obiettivi sempre più alti: punto sia ai campionati mondiali che alle Olimpiadi.

 

Hai proseguito gli studi dopo il liceo?

Mi sono iscritto alla facoltà di Scienze motorie dell’Università di Bologna e, grazie al percorso Dual Career, ho la possibilità di portare avanti contemporaneamente sia lo studio che la mia carriera sportiva.

 

Come ha influito il periodo delle chiusure sulla tua preparazione fisica?

Non è stato facile stare così tanto senza andare in palestra. Ho fatto di tutto per non perdere la forma: mi allenavo a casa e andavo a correre per non perdere il fiato.

 

Parlando di scherma, c’è un atleta a cui ti ispiri in particolare?

No, mi piace guardare gli atleti al top per trarre qualche piccolo spunto da ciascuno di loro.

 

Lorenzo Sbarzaglia